Indonesia (Sulawesi) [2002]
Republik Indonesia
L’Indonesia è un paese musulmano, cattolico e buddista, per cui se ci volete andare attenetevi agli usi e costumi del luogo (al solito). La lingua principale del sulawesi è l’indonesiano (ma dai?). La moneta ufficiale è la Rupia Indonesiana ma vengono accettati i Dollari Us. Il clima estivo è umido, e in prossimità dei vulcani piovoso, soprattutto verso Manado. Le isole minori Gangga e Lihaga sottostanno ad un clima tropicale meno influente. Il sole, essendo molto vicini all’equatore, sta a picco per tutto il giorno per poi tramontare rapidamente verso le 17.45. La stagione secca va da fine Aprile a Novembre. Ottimi gli acquisti dell’artigianato locale (batik, sculture e maschere in legno).
North Sulawesi (Gangga Island & Manado)
Volando da Roma a Singapore (circa 11 ore) e poi fino a Manado (altre 3 ore e mezzo) il fuso orario avanza di 6 ore (quando in Italia vige l’ora legale) ma ci si abitua in fretta. L’arrivo a Manado (20 Aprile) è stato preoccupante, ci accoglie infatti un diluvio torrenziale…ma non doveva essere finita la stagione delle piogge?
Scopriremo poi che a Manado (cittadina di circa 300.000 abitanti nel nord del Sulawesi, un’isola grande quasi quanto l’Italia) piove spesso a causa della giungla e dei vulcani…mentre sulle isole tipo Gangga (piccole e distanti dal continente e con meno vegetazione) splende “quasi” sempre il sole. Da Manado veniamo prelevati in jeep (insieme a bagagli e “bagagli” parmensi, ah ah ah) e trasferiti dopo un viaggietto di circa un’ora al molo che ci conduce su un barcone diretto a Gangga Island (20 min. di dolci onde). L’isola vista dalla prua assomiglia molto a quella di Jurassic Park (il dinosauro più grande che vedrò è un geco ospite del bungalow che canta come un uccello durante la notte… e così faccio credere a Dani, eh eh eh)
L’isola è bellissima. Il villaggio è costituito da un molo, bungalow, una reception, un ristorante, il diving e un negozietto ed è assolutamente magnifico e lontano anni luce dai classici villaggi Med o Ventaglio (cioè qui non c’è grazie a Dio nè animazione, nè fitness o aerobica e nessuno ti obbliga a giocare alle solite m*****te da italiano in vacanza!). Il bungalow posto a 20 metri dal mare e a 3 dalla spiaggia è costruito come palafitta e completamente in legno, proprio bedduzzo (tutto in cocco) Il letto che è avvolto da una zanzariera bianca che usiamo per tenere fuori i vari gechi, scarrafoni e formiche…
Il villaggio è immerso in un palmeto (banane e cocco sempre freschi, wow!) e comunque per via del clima non c’è praticamente mai vento… Il personale è quasi completamente del posto tranne che per i dive masters (un argentino e un siciliano) e il responsabile del villaggio (Gaspare) che è italiano. Subito ci colpisce la gentilezza (direi quasi il timore reverenziale) che il personale dimostra nei confronti di tutti quanti.
Oltre al rispetto che dimostrano “per lavoro” sono convinto che la loro cultura è istintivamente dolce e amichevole, non si tratta solo di un rapporto cliente/ospite, per loro è davvero un piacere. Devo dire (a vacanza finita) che forse la cosa che ho apprezzato di più è proprio il carattere della popolazione indonesiana (hanno sempre il sorriso a fior di labbra, sempre gentili, quasi “in colpa” e premurosissimi anche se chiedi cose semplici o se non capiscono cosa hai detto…si fanno in 4 per te! Il relax la fa da padrone, si sta aproprio agio!)
Gli indonesiani oltre che d’indole gentile sono anche (come tutti i popoli del sud del mondo) tendenti ad un ritmo che per noi stressati occidentali pare lentissimo, ma probabilmente, hanno ragione loro…perché correre sempre, per cosa? La prima espressione che t’insegnano a Gangga è “TUNGU” e significa “Aspetta”.
Poi c’è anche PLAN PLAN (con calma) e questo la dice tutta su come si vive qui. Il bello del posto deve ancora venire. La cena è a buffet e a volte alla carta (indonesiana o internazionale e comunque sempre buona. Ottima la frutta e varia : ananas, banane, papaya…) Con noi (Dani ed io) ci sono un gruppo di 15 ragazzi e ragazze (i bagagli è una loro espressione) provenienti in gran parte da Parma (tranne Teo che è di Lecco e Nive(A)s che è di Cagliari) e essenzialmente tutti sub (il posto vive soprattutto per questo).
Gente simpatica e qualche tipo strano, tipo Giulio (ah aha ah, questo lo scrivo apposta per te!), anche in questo siamo stati fortunati, proprio una bella compagnia (ok prendete i fazzoletti!). Chi non pratica le immersioni (io tra quelli) ha comunque la possibilità di essere accompagnato in barca a fare snorkeling nel mare intorno a Gangga o nei pressi di Lihaga (l’isola disabitata di fronte, meravigliosa).
Da come si vede, il posto è proprio un paradiso. Man mano che si sta qui (lì) ci si rilassa e ci si abitua a non fare nulla se non: nuotare, dormire, mangiare, abbronzarsi, nuotare nella piscina salata, schiacciare scarafaggi, giocare a Taboo ecc ecc…’NAPACCHIA! Nel frattempo ho imparato le espressioni seguenti:
ATI ATI : Attenzione
TRIMACASI : Grazie
SAMA SAMA : Prego
SELAMAT PAGI (si dice SLAMAT PAGHI) : Buon giorno (al mattino)
SELAMAT SIANG (SLAMAT SIAN) : Buon giorno (a mezzogiorno)
SELAMAT SORE : Buon pomeriggio
SELAMAT MALAM : Buona sera
SELAMAT TIDUR : Buona notte
KIRI : Sinistra
KANAN : Destra
AKU : Io
BAGUS: Bello
TIDA : No
IA : Si
AKU TIDA TAU : Non so
GULA GULA : Caramelle
KEODE : C****o
APPA MAU MU : Cosa vuoi?
KEODE MAU MU : Cosa c****o vuoi? :))))))
BAIK : Bene
BURUK : Male
PLAN PLAN : Con calma
TUNGU: Aspetta
TANGA: Scala
PEPE: ehm…
LANSA : Un frutto tipico
SOTU: Uno
DUO : Due
TIGA : Tre
MASES : Ammazzati, in milanese :))))))))))))))
Sull’isola ci sono anche due villaggi di pescatori (uno cristiano ed uno musulmano) e li chiamano Gangga 1 e Gangga 2… A Gangga 1, guidati da Man (si dice come si scrive) abbiamo fatto un’escursione molto divertente. Tenendo conto che il posto è abitato da circa 1000 persone mi chiedo quanti adulti ci siano vista la miriade di bambini incontrati per strada (un macello! ma quanti sono? Appena appare una macchina fotografica ti circondano e urlano “Foto! Foto!”).
Sull’isola a parte far niente o nuotare non c’è nulla… una meraviglia! E chi se vuole andare più? Troppo bello stare qui a mangiare noci di cocco direttamente sotto la palma e guardare i tramonti da rimanere senza fiato, chiacchierare con i vari Man, Frennal, Sila, Lala, Jackson, Dolphy… che pace! C’è anche il tempo per fare un’escursione con gli amici a Manado, a vedere “il continente” che è ancora una volta sotto la pioggia e a me ricorda quello che è il mio personale luogo comune di posti tipo Viet-Nam, Cambogia e simili…risaie, palme, fumo, pioggia…mancano le esplosioni ed ecco Apocalypse Now!
Che posti! che posti! che posti! E i tramonti… altro che technicolor! Qui ogni sera c’è uno spettacolo e ogni volta è diverso poichè il tramonto cambia a seconda delle nuvole… Una sera ero in spiaggia con Ste ed Elina, Giulio e Monica e Alessandra e il cielo, passato da nuvoloso a sereno ha virato dal grigio all’azzurro, al viola e poi al rosso incandescente mentre il sole rifletteva cangiante sulle nuvole bianche…meglio di così non so esprimerlo…Dio esiste!
Che dire ancora? Ce ne sarebbero di cose ma le emozioni a volte stanno meglio racchiuse nella memoria che scritte nero su bianco…(ancora un po’ e mi autocommuovo, che pirla!)… Ah dimenticavo…a Manado si possono comprare un sacco di souvenir artigianali bellissimi e a prezzi ultramodici (portarsi una valigia solo per gli ammenicoli non sarebbe male!)
Link esterni:
Sito Ufficiale del resort a Gangga Island